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Adelasia Incisa del Vasto
Adelasia Incisa del Vasto
Adelaide o Adelasia Incisa del Vasto nata in Piemonte nel 1074 era figlia di Manfredi e nipote di Bonifacio del Vasto, marchese di Savona.
Il fratello Enrico accorse, assieme ad altri conterranei ad aiutare Ruggero I, impegnato in guerra in Sicilia contro i musulmani.
Enrico presto guadagnò la stima e fiducia di Ruggero I, il quale concesse due contee molto ampie, i feudi di Butera e Paternò.
Fu così che i del Vasto si inseriscono nelle terre appena ricevute, fortificando l’alleanza con il matrimonio di Adelaide (sorella di Enrico) con lo stesso Ruggero I che era rimasto vedovo dalla seconda moglie.
Adelasia e le sorelle sbarcarono in pompa magna a Messina seguita da guardie e servitù, con se portarono conterranei, truppe e una buona dote.
Primo Matrimonio e figli
Tra il 1087 e il 1089 Adelasia sposò Ruggero I, diventando Contessa di Sicilia, le sorelle sposarono due figli dello stesso Ruggero, situazione che portò un grosso flusso immigratorio dalla Lombardia dal Piemonte e dalla Liguria.
Adelasia diede alla luce due maschi e due femmine.
- Simone (morto in giovanissima età)
- Matilde (sposata con il conte Rainulfo di Alife di Benevento di pessimo carattere dopo alcuni anni fugge lasciandolo)
- Ruggero (il futuro Re di Sicilia di cui parleremo in un articolo a parte)
- Maximilla (probabilmente sposata con Corrado di Lorena)
- Alcune fonti storiche ci danno un altra figlia di cui le notizie in merito sono al quanto confuse.
Alla morte del marito Ruggero Adelasia prese le redini del regno in quanto il figlio successore era ancora in tenera età.
Il successore disegnato seguendo le regole del tempo, era Simone morto giovanissimo, per questo le sorti del regno, erano tenute ancora da Adelasia, fino al 1112 quando passarono al secondogenito Ruggero diventato adulto e in grado di governare.
Adelasia governò seguendo le direttive politiche del marito dialogando con le diverse culture etniche, presenti nel regno della Sicilia e della Calabria, lasciando loro libertà di culto, usi e costumi.
Ruggero I, aveva imposto ufficialmente il rito religioso bizantino, tranne in eccezionali casi dove in qualche zona era presente la concessione del il rito Latino. Adelasia ribaltò il tutto aprendo la porta alla chiesa di Roma, pur rispettando il rito Greco.
Secondo matrimonio Adelasia Incisa del Vasto
Donna forte e piena d’ideali, dopo aver consegnato il regno nelle mani del figlio, per una politica di ulteriore espansione si risposa con Baldovino I di Fiandra, re di Gerusalemme, diventando Regina di Gerusalemme, sognando di regalare al figlio Ruggero i territori di Baldovino.
Chi era Baldovino I di Fiandra, re di Gerusalemme
Era come i Normanni proveniente dalla Francia (Boulogne nella zona della Normandia) riteniamo anche esso era discendenti dai Vichinghi.
Soggetto molto religioso, abbraccia la vita ecclesiastica in un primo momento della sua vita.
Partecipa alla prima crociata assieme alla moglie Godvera dimostrando di essere un buon conquistatore.
Difatti presto lascia l’esercito crociato per condurre conquiste a titolo personale entrando pure in conflitto per alcuni territori con Tancredi d’Altavilla di cui era alleato.
Presto divenne Conte di Edessa e Re di Gerusalemme.
Alcuni narratori dell’epoca pensavano che fosse omosessuale o impotente.
Sposa una normanna Godvera, figlia di Raoul di Conches, la quale ebbe la morte partecipando alla prima crociata.
Si risposa con Arda, figlia di Teodoro di Edessa un Armena che rinchiuse in un convento di Gerusalemme, accusandola di averlo tradito con alcuni musulmani.
Ultimo matrimonio e con Adelasia, sposata per interesse visto che era indebitato fino al collo per spese di guerra.
La fine di Adelasia Incisa del Vasto
Le aspettative di Adelasia furono illuse, costretta a rientrare in Sicilia, per l’annullamento del matrimonio con il Baldovino, fallendo il sogno di regalare al figlio Ruggero II il regno di Gerusalemme.
Da Gerusalemme Adelasia porta con se un ordine religioso nuovo, i frati i Carmelitani originari della Terra Santa, andò ab abitare in un convento a Patti cui anni dopo vi morì